Carlito’s Way
Lavoro e Salute, Salute e Lavoro
La preziosa Storia del Signor V.
Vi voglio raccontare una storia breve, piccola ma vera, la Storia del Signor V.
La storia si svolge in un reparto di cardiologia di un Ospedale, pubblico, tra i migliori che ci sono nel nostro Paese, almeno secondo le “classifiche” di settore.
Il Signor V. soffre di un grave problema alle coronarie, aggravatosi con rapidità, ed è ricoverato per un check up approfondito in base al quale si deciderà il suo percorso chirurgico, e di qualità della vita.
La Dottoressa entra con un paio di assistenti, si avvicina al suo letto e gli comunica l’esito: “Signor V., abbiamo accertato che le sue coronarie hanno bisogno di un intervento, e non le posso negare che l’intervento sarà di una certa importanza; lei dovrà prepararsi con un adeguato piano terapeutico, glielo prepareremo noi e glielo spiegheremo bene, dovrà seguirlo nel dettaglio, le staremo vicini e la monitoreremo costantemente, e affideremo l’intervento al nostro miglior specialista, ma l’intervento dovrà farlo. Purtroppo se non avesse dovuto saltare il controllo programmato qualche tempo fa per via del COVID, probabilmente non sarebbe stato necessario arrivare a questo, ma ora le cose stanno così. Stia tranquillo che è in buone mani”.
Il Sig. V vive i suoi dieci secondi di silenzio e risponde: “sì, me lo immaginavo, va bene, lo faremo. Ma, scusi dottoressa, volevo chiederle una cosa: per questo ricovero mi rilasciate qualcosa per il datore di lavoro?”. “Certamente – risponde la Dottoressa – le rilasciamo sia una certificazione, che la lettera di dimissioni con il piano terapeutico che dovrà seguire”.
La Dottoressa saluta e se ne va (è stata brava quanto ad empatia), seguono dieci minuti di silenzio, e chissà cosa c’è dentro quei dieci minuti.
Poi il Signor V. prende il cellulare e chiama: “sì tutto a posto, niente di grave, le coronarie sono a posto, devo solo fare attenzione e poi la cosa si sistema, stai tranquillo, torno al lavoro”.
Non posso fare a meno di guardarlo. Anche lui mi guarda, ha gli occhi arrossati ma lo sguardo e fermo, e sente di dovermi dire: “sa, al mio datore di lavoro non piacciono le persone che devono stare a casa dal lavoro, glielo dirò poi al momento giusto, tanto non credo che possa mettermi a casa per un intervento chirurgico, spero solo che la convalescenza non sia troppo lunga”.
Io lo rassicuro, vi risparmio con quali parole, poi mi giro con gli stessi occhi arrossati, come i suoi.
Non sono in grado di sapere, e non chiedo, se il COVID se lo è preso lui o se non ha potuto fare il controllo precedente per via delle condizioni generali, ma non fa differenza.
So solo che la Storia del Sig. V mi entra nel cuore e non se ne va, si amplifica e diventa migliaia di storie, anche la mia.
Il Sig. V. è come la “Pesatrice di Perle” di Vermeer: deve mettere le sue due perle più preziose, il suo lavoro e la sua salute, sulla bilancia, e sperare che abbiano lo stesso peso, ma sa già che non sarà cosi.
Signori e Signore tromboni che parlate e prendete decisioni, pensate alla Storia del Sig. V. e a tutte le storie simili, o almeno dato uno sguardo alla Pesatrice di Vermeer, e fermatevi un attimo a riflettere, almeno che vi si arrossino gli occhi, se non le gote.