Lezioni Americane di Italo Calvino

Lezioni Americane – Sei proposte per il nuovo millennio
Italo Calvino

Poche letture hanno il potere di cambiare la prospettiva personale come le Lezioni Americane di Italo Calvino, almeno a me è accaduto, siccome l’ho letto più volte, sorprendentemente continua ad accadermi nel tempo, quando l’esperienza del suo scorrere ti fa percepire nuovi significati e sfumature, che prima sfuggivano. Nel Giugno del 1984 Italo Calvino fu invitato ad Harvard per tenere una delle Charles Norton Poetry Lectures, cosa che sa tanto di “Attimo Fuggente”, sono certe che il Prof. Keating ne sarebbe rimasto più che affascinato.
Le conferenze avrebbero dovuto essere sei, nell’anno accademico 1985 -1986, ma ne troverete solo cinque, dedicate a Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità e Molteplicità. La sesta rimase incompiuta, perchè nel Settembre del 1985 Calvino ci lasciò: sarebbe stata dedicata al tema della Consistenza. Ma Italo Calvino ci lasciò anche lo stupore di questa lettura quando uscì qualche anno dopo, nel 1988, per Garzanti.
Su questa stupefacente lezione di poetica applicata alla vita si è già scritto moltissimo, e non aggiungerò commenti critici o letterari, perchè me ne vergognerei. Carlito conosce i suoi limiti e prova a rispettarli.
Ma una cosa voglio dirla: se lo rileggete adesso scoprirete la freschezza e la modernità delle parole di Calvino; altrochè lezioni per il prossimo millennio (che sarebbe questo). Sono “memos” – così le definì Calvino – per ora, adesso, subito, e per i prossimi 10 anni e per gli anni a venire, non perderanno la loro forza.
E andrebbero lette non solo dagli amanti della letteratura e della poetica, ma da generazioni di studenti, imprenditori, manager, che ne trarrebbero molta più ispirazione che da decine di manuali di management.
Dall’adolescenza in poi, per chi in seguito assumerà ruoli di responsabilità, dovrebbe essere una lettura obbligatoria.
Qui troverete meraviglie come “non sono un cultore della digressione, preferisco affidarmi alla linea retta, nella speranza che continui all’infinito e mi renda irraggiungibile”.
Uno dei principi ispiratori di Carlito, ed una tra le sue più grandi aspirazioni.